martedì, novembre 20, 2007

Kosovo - Chi è Hashim Thaci


Dopo la vittoria del Partito democratico del Kosovo (Pdk), il suo leader - il ben noto terrorista e narcotrafficante albanese - Hashim Thaci fa la voce grossa, sostenendo ancora una volta l’indipendenza di Pristina da Belgrado. CONTINUA

Ma chi è Hashim Thaci?
"Il 30 giugno del 2003 Hashim Thaci viene fermato e arrestato a Budapest dalla polizia di frontiera ungherese; il 22 ottobre scorso, come in uno spartito che si replica con lieve variazione, Agim Ceku viene fermato e arrestato all’aeroporto di Ljubljana. Entrambi sono autorevolissime incarnazioni del Kosovo separatista, entrambi – su chiare pressioni dell’ONU e della NATO - vengono rimessi in libertà in tempi record: come scrive l’acuto Nebojša Malić, editorialista di Antiwar.com, Thaci e Ceku sono considerati “the untouchables”, gli intoccabili. Basterebbe dedicare un week-end alla lettura di “UCK, l’armata dell’ombra” di Sandro Provvisionato per scoprire tutti gli sgradevoli segreti di un Kosovo che non è affatto quel gonfalone di pace ‘a venire’ che sventolano con vigore i media ufficiali. Il curriculum vitae di Thaci, detto “il serpente”, è presto riassunto: ricercato già dai primi anni ‘90 dall’Interpol per banditismi assortiti (il solito narcotraffico su cui l’area grande-albanese è fondata con il beneplacito delle potenze internazionali), poi incriminato da Belgrado nel 1993 per terrorismo di matrice antiserba, Thaci (nato 34 anni fa nella valle della Drenica, sacrario dell’irredentismo albanese) diviene in breve tempo il grande capo politico dell’Ushtria Clirimtare e Koseves, il famigerato UCK, e dalla “liberazione atlantica” del Kosmet in poi indossa i comodi panni di portavoce del un sedicente ‘partito democratico’ DPK, che ha come diktat del suo ambizioso e cruento programma la secessione della regione dalla federazione Serbia e Montenegro. Thaci, però, è tutt’ora indiziato dalle autorità di Belgrado anche per i crimini commessi ai danni della popolazione serba del Kosovo nel corso degli anni ‘90: sono migliaia le pagine che il ministro della giustizia serbo Batić ha fornito al tribunale dell’Aja per richiederne l’arresto immediato: immagini, analisi del DNA delle vittime, filmati, documenti ufficiali che attestano i ripetuti massacri".

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