giovedì, ottobre 09, 2008

Convegno su educazione formale, non formale, informale. Bari 3 ottobre


Convegno su educazione di tipo formal, non-formal e informal che si è tenuto il 3 ottobre presso Università degli Studi di Bari.
Ero presente con un paper di presentazione sulle possibilità di usare la Web Radio per forme di insegnamento non formal a distanza.
La mia relazione è partita dall'esperienza di Radio Kreattiva, ed è proseguita sulle metodologie usate per insegnare attraverso i new media digitali. Dall'esperienza legata all'educazione alla legalità all'insegnamento di amterie curriculari.

L'intervento proposto è estrapolato dal lavoro di ricerca e formalizzazione della mia esperienza che sarà a breve pubblicato in volume dal titolo "E-learning e cambiamenti sociale. Dal competere al comprendere".
Ecco le slide che ho presentato.

Francesca Mambro fuori dal carcere


E' con piacere, seppur fra mille polemiche, che leggo della disposizione della libertà condizionale per Francesca Mambro, membro storico dei NAR e moglie di Valerio Giuseppe Fioravanti, leader indiscusso della formazione eversiva di estrema destra.

Prendo questa posizione perchè, fra tutti gli omocidi politici, le vendette e le brutali aggressioni che si scatenarono nell'ambiente fascista romano, e alla quale la Mambro prese parte, non trova spazio la strage di Bologna. E non solo perchè il processo si basa su prove quantomeno traballanti e spesso estorte ai pentiti, non solo perchè si svolse in un clima da caccia alle treghe che imponeva di trovare e presnetare all'opinione pubblica un colpevole (e le figure della Mambro e di Fioravanti ben si prestavano a questo ruolo visto il loro curriculum criminale).
Ma soprattutto perchè chi si è preso la briga di studiare la storia d'italia, e dei movimenti extra-parlamentari degli anni '70 e '80, non può ignorare che la strategia, la poitica e le battaglie dei NAR andavano proprio contro quel sistema di interconnessioni fra fascismo istituzionale e servizi segreti di cui MSI e movimenti di destra erano fautori. I NAR combattevano in primo luogo i "fascisti sporchi", chi faceva gli affari con lo stato e vendeva i "camerati". Sulla base di questa impostazione la loro folle guerra contro tutti era in realtà una guerra contro lo Stato, da destra, e contro l'immobilismo di quei fascisti in giacca e cravatta che iniziavano ad entrare nelle istituzioni. In parole povere i NAR sparavano ai fascisti moderati, furono i primi a sparare da destra alle forze dell'ordine, a scontrarsi selvaggiamente con queste e a compiere vere e proprie esecuzioni di sbirri, sempre in una logica spontaneistica e paranoica, piuttosto che organizzata e sistematica. Tanto da differenziarsi radicalmente dall'estremismo di sinistra proprio per la mancanza di una volontà di "prendere il potere".
Cercavano, e otenevano, lo socntro costante con le forze e gli apparati dello stato, fino alle estreme conseguenze. Ed è anche per questo che ben si prestavano ad essere additati come i cattivi e gli stragisti, senza che venisse individuata da nessuna parte la portata a suo modo rivoluzionaria della loro esperienza. Ed è per questa loro storia e pratica che continuano a rifiutare la sentenza che li bolla come stratigsti.
Mambro-Fioravanti hanno avuto una condotta che li ha portati ad ascriversi tutti gli omicidi che avevano commesso e che, seppur pazzeschi come scelta e folli come strumento di lotta, avevano una loro logica mirata, individualistica e se vogliamo tutta interna o alla lotta con i "compagni" o interna ai loro stessi movimenti; ma hanno sempre rifiutato con sdegno, anche nei frequenti contatti con i parenti delle vittime, l'etichetta di stragisti. "Buona parte della nostra violenza parte proprio dall'esigenza di dimostrare che i fascisti NON erano tutti come quelli che mettevano le bombe", dice Fioravanti in una storica intervista ( Parte 1 , Parte 2 )
Mai hanno sparato a casaccio o messo bombe indiscriminate. Mai hanno accettato, i NAR in particolare, di usare metodi torbidi di sabotaggio insieme allo stato o con strategie da questo mutuate.
Ed è per questo che se si è studiata la storia d'Italia la strage di Bologna puzza di bruciato e di depistaggio e nulla ha a che vedere con la storia politica, le azioni e i crimini dei NAR. Unita al clima e alla mancanza di prove serie nei processi...
E' anche sulla base di riflessioni di questo tipo che nasce il comitato "...e se fossro innocenti?" animato da esponenti politici e del mondo della cultura di destra, di centro, di sinistra e di movimento.
E se davvero fossero innocenti?



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