sabato, giugno 30, 2007

Piu' vicino processo per Djukanovic

E pensare che Djukanovic è stato portato come esempio, liberale e democratico, di politico moderno dei Balcani. Il presidente montenegrino, già indagato dal 2002, è smepre stato nell'occhio dle ciclone per il contrabbando di sigarette: QUI e QUI.
Dal punto di vista politico, d'altra parte, non ha fatto altro che il gioco di USA ed Europa continuando a frammentare i Balcani e aprendo quindi le porte a ocucpazioni economiche, di influenza politica e ricatto politico-militari delle potenze interessate al controllo della zona.
Il picoclo Montenegro sembra infatti avviato a percorrere la strada del Kosovo, ormai terra di conquista internazionale. In queste vicende sembra sia sufficiente allontanarsi dalla Serbia per avere riconoscimento e copertura internazionale, anche per due stati mafiosi come il Montenegro e la regione del Kosovo.

BARI, 22 GIU - E' imminente la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Bari per l'ex premier ed ex presidente del Montenegro, Djukanovic, 44 anni. E' accusato di associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di sigarette di contrabbando. I pm della Dda di Bari hanno notificato a Djukanovic e a suoi stretti collaboratori, tra cui l'ex ministro Ivanisevic e la rappresentante commerciale del Montenegro in Italia Pesic, l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.


Fonte Ansa.it

lunedì, giugno 25, 2007

Serata per le vittime innocenti di mafia


In realtà non si trattava proprio della veglia oppure vigilia di San Giovanni. no, il sacro c'entrava poco, in piazza dei gesuiti, a bari vecchia. quello che era veramente importante nell'organizzazione della serata in memoria di tutte le vittime di mafia, e dell'iniziativa liberiamo la musica, era mettere insieme tante persone, diverse, molto diverse, su un terreno comune. la lotta alla mafia e la diffusione della cultura della legalità. L'Associazione Michele Fazio, l'Arci di Bari e nel nostro piccolo Radio Kreattiva come media partner, hanno fatto proprio questo.

Sabato sera è andata in scena un'esperienza unica, che ha visto lavorare assieme le associazioni che vivono il territorio, la gente di Bari vecchia, i ragazzi che vengono da fuori, rispetto al Borgo Antico ovviamente, i musicisti, gli artisti e tutti coloro che avevano voglia di portare qualcosa in una serata-calderone volutamente aperta al contributo di tutti. Così strada e corte Zeuli sono state addobbate con festoni e striscioni, l'arco Isse e Tras (ossia la sede dell'Associazione Michele Fazio) è diventata la cucina improvvisata e da campo, per preparare 30 kilogrammi di minuicchi alla San Giuannid, il gruppo di musica popolare Bari Incanto si è mescolato con i multimedialisti di Radio Kreattiva, presenti in formazione finalmente completa. Musica, quindi, spettacolo di marionette per i più piccoli, ma non solo, cavatelli, sgagliozze e tanta tanta birra peroni. Vedere Pinuccio Fazio sorridente e soddisfatto di come fosse andata la serata ha ripagato di una sudata memorabile, nei vicoli di Bari Vecchia, con 34 gradi fino alle 22.00 e un umidità del 101%

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Cooperativa dei pescatori

PER LA SERIE PAPPATOIE DI PESCETTI: LA COOPERATIVA DEI PESCATORI

In una calda e assolata giornata barese non si può desiderare che di sfamarsi con degli appetitosi, genuini, ma soprattutto locali piatti a base di PESCETTI.

Così ci dirigiamo nella V Circoscrizione di Bari, situata a sud del capoluogo pugliese e ci rechiamo verso “LA COOPERATIVA DEI PESCATORI” a pochi passi dal molo di Torre a Mare.

La genialità del posto sta nel fatto che il pesce appena pescato non solo viene venduto ai mercati generali, pescherie, ristoranti e friggitorie, ma viene cucinato al momento nei modi più disparati.

Iniziamo ad assaggiare alcune delle specialità:

  • POLPO ARROSTO,
  • POLPO AL FORNO CON PATATE ABBRUSTOLITE E TANTA CIPOLLA,
  • FRITTURA DI TOTANI, CALAMARI E GAMBERETTI,
  • GAMBERONI ARROSTO CON PEPE E LIMONE,

tutti dall’ottimo sapore, dalla freschezza imparagonabile sino a far raggiungere alti livelli di estasi.

Tuttavia c’è da considerare il cospicuo numero di piatti annoverati nel menù (il celeberrimo Patate Riso e Cozze, Grigliate di Pascetti, Cozze in tutte le salse, Pesce crudo, insalate di mare, Pascetti marinati e tanti e tanti altri pascetti) che noi non abbiamo assaggiato perché la dimensione delle porzioni è, per dirla con un eufemismo, galattica.

Il tutto è stato ovviamente inondato da birre ghiacciate, in una popolare, colorita e marina cornice del luogo in cui è situata la Coop.

Inoltre l’aspetto più divertente è quando si viene chiamati attraverso due grossi altoparlanti per ritirare il proprio piatto pronto e bello caldo e la schiera di clienti arrivati dopo guarda invidiosa.

Insomma freschezza, qualità, gusto e sfumature pop sono garantite.

Promossa a pieni voti, con diritto di replica.

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martedì, giugno 19, 2007

Priebke, sospeso il permesso di lavoro

Di nuovo agli arresti domiciliari - E’ durato il tempo di una giornata il permesso di lavoro di Erick Priebke, l’ex ufficiale delle SS, condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il magistrato militare di sorveglianza Isacco Giorgio Giustiniani, infatti, ha revocato all’ex ufficiale nazista il permesso di uscire dagli arresti domiciliari per recarsi al lavoro

con la motivazione che “nel corso degli spostamenti avvenuti nella giornata del 13 giugno e nella mattinata odierna ha, di fatto, precluso la possibilità all’autorità preposta al controllo, di seguirlo fino al luogo in cui era autorizzato a recarsi non rispettando orari e modalità concordate”.


Continua.....




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Milan Martic condannato dal TPI


Milan Martic, già presidente della krajina serba di croazia, è stato condannato dal TPI a 35 anni di carcere. E' stato ritenuto colpevole, dal tribunale americano dell'Aja, per le persecuzioni commesse durante gli anni '90 e per aver ordinato il bombardamento della città di Zagabria per ritorsione contro l'esercito croato nel maggio 1995.

E' estremamente strano che Martic sia condannato per i 3 missili 3 sparati in guerra contro la Croazia, ed invece il governo croato di Franjo Tudjman non sia stato neanche accusato per la campagna di stemrinio e di bombardamenti croati contro la Krajina e contro la capitale, la pietrosa Knin. E' uno die primi casi nei quali gli assediati, i serbi di Krajina, risultino come aggressori. Basterebbe andare un po' più in la e osservare, come da rapporti ONU, come si sia conclusa la vicenda, cioè con l'Operaizone Tempesta dell'esercito croato che ha compiuto operaizoni di pulizia etnica in tutta la regione, oramai completamente de-serbizzata.

L’ex presidente dell’autoproclamata repubblica serba di Krajina si era consegnato autonomamente al Tribunale dell’Aja nel 2002 dichiarandosi «non colpevole».

Nesusna citazione per i responsabili croati dei massacri sulla poolazione civile serba e sulla devastazione, ratto, distruzione totale dei beni e delle terre che i serbi in fuga abbandonarono per scappare dall'esercito croato.

Interessante commento dal forum di PoliticaOnLine

Con la condanna di Martic si chiude il capitolo Krajina, dopo la morte di Milan Babic.

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domenica, giugno 17, 2007

Radio Kreattiva online

Radio Kreattiva, la web radio comunitaria di Bari, partecipa alla manifestazione Festa della musica- Liberiamo gli spazi





Sabato 23 giugno, Piazza dei Gesuiti, in collaborazione con il circolo Arci “Michele Fazio” si incroceranno la tradizione popolare dei festeggiamenti della vigilia di San Giovanni con il continuo impegno dell’Arci nella promozione della cultura della legalità: sotto l’Arco delle Meraviglie ci si sarà la “serata della legalità per non dimenticare le vittime di mafia” e si ascolterà musica popolare dei Barincanto, e sarà messo in scena lo spettacolo “il miracolo di S.Nicola” a cura del Gran Teatrino di Pulcinella con Antonella Racanelli e Paolo Comentale.



Programma completo: LEGGI


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sabato, giugno 16, 2007

Il Mago della Pizza

Il mago della pizza si trova a Bari in Via Crispi angolo Via Brigata Regina, di fronte al Mercato coperto. La pizzeria si trova in pieno quartiere Libertà. Non si tratta di un anuova scoperta, ma ci sono tornato e la qualità è sempre ottima, la quantità sempre abbondante e i prezzi bloccati.

Punto forte è l'accoppiata antipasti & pizza.

Si parte dalle inevitabili olive con provolone dolce. Si prosegue fisso con: involtini di scamorza e speck, involtini di zucchine e formaggio fuso entrambi cotti nel forno a legna; parmigiana, insalata di riso, insalata di patate e cipolle, insalata russa, pepata di cozze; prosciutto, mozzarelline, burratine, melanzane, pizza di patate, frittata. A richiesta frutti di mare.

Pizze a scelta cotte nel forno a legna, sottili ma non a sfoglia. Vivamente consigliata la contadina: zucchine e melanzane tagliate fine fine e tanto pangrattato. Ovviamente pizza bianca.....che il pomodoro la sera non tanto lo digerisco ;)

A concludere Amaro, Grappa, Caffè, Ammazzacaffè, Anguria e bomboniere.
Prezzo fra 13 e 15 euro.

Si trova QUI

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mercoledì, giugno 13, 2007

G8, Fournier: "Sembrava una macelleria"



GENOVA - "Sembrava una macelleria messicana": è con queste parole che Michelangelo Fournier, all'epoca del G8 del 2001 a Genova vicequestore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma, descrive quello che vide al momento dell'irruzione nella scuola Diaz. Una descrizione ben diversa da quella che Fournier, uno dei 28 poliziotti imputati per la vicenda, fornì inizialmente. "Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza", ha confessato oggi in aula a Genova, rispondendo alle domande del pm Francesco Cardona Albini.

Nelle dichiarazioni rese inizialmente da Fournier ai pubblici ministeri Zucca e Cardona Albini, il poliziotto aveva raccontato di aver trovato a terra persone già ferite e non pestaggi ancora in atto.

"Arrivato al primo piano dell'istituto - ha detto - ho trovato in atto delle colluttazioni. Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana".

"Sono rimasto terrorizzato e basito - ha spiegato - quando ho visto a terra una ragazza con la testa rotta in una pozza di sangue. Pensavo addirittura che stesse morendo. Fu a quel punto che gridai: 'basta basta' e cacciai via i poliziotti che picchiavano", ha raccontato ancora Fournier.

Sollecitato dalle domande del Pm Cardona Albini, ha aggiunto: "Intorno alla ragazza per terra c'erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale. Ho ordinato per radio ai miei uomini di uscire subito dalla scuola e di chiamare le ambulanze".

Fournier ha poi raccontato di aver assistito la ragazza ferita fino all'arrivo dei militi con l'aiuto di un'altra manifestante che aveva con sè una cassetta di pronto soccorso. "Ho invitato però la giovane - ha raccontato - a non muovere la ragazza ferita perché per me la ragazza stava morendo".

Fournier però ha anche cercato di ridimensionare in parte le responsabilità dei poliziotti: "Sicuramente nella scuola c'erano persone che hanno fatto resistenza, issato barricate, per cui non mi sento di dare la patente di santità a tutti gli occupanti dell'istituto". "Non posso escludere in modo assoluto che qualche agente del mio reparto abbia picchiato", ha detto ancora.

In merito poi all'episodio del vice questore Troiani, il poliziotto che avrebbe portato le due bottiglie molotov nella scuola, come prova a carico dei 93 no global, poi arrestati, Fournier ha raccontato di aver visto il collega vicino alla camionetta con addosso il casco del Reparto Mobile di Roma. "Casco e cinturone del nostro reparto - ha spiegato - erano stati distribuiti in occasione del G8 anche ad altri reparti mobili".

«La testimonianza resa da Michelangelo Fournier è l'ennesima conferma della necessità di istituire quella commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova, prevista nel programma di governo dell'Unione e che il centrodestra, nella precedente legislatura, ha sempre negato», commenta afferma il vice presidente della Camera e deputato della Sinistra democratica, Carlo Leoni.
Com'era la storia? Facevano il loro dovere, vero. Non ci sono stati abusi, vero?
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Supporto Legale

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martedì, giugno 12, 2007

Mafia, attentato a casa Impastato

CINISI (PALERMO) - Ancora un'intimidazione alla "casa memoria Peppino Impastato". E' la seconda nel giro di 24 ore. Stanotte, un'altra bottiglia di acido corrosivo è stata lanciata contro la porta del centro antimafia e la lapide che ricorda l'omicidio del giovane militante assassinato dai boss nel 1978. "Quella casa è ormai un simbolo - dice Giovanni Impastato, il fratello di Peppino - non solo perché conserva la memoria di un ragazzo che non aveva paura di denunciare la mafia e le sue complicità, ma perché continua ad essere un centro che fa un'antimafia scomoda".

Proprio nei giorni scorsi, da quella casa nel corso di Cinisi è partito un volantino: "Il Comune vuole per davvero intitolare la sala consiliare a Leonardo Pandolfo? - è scritto - Il giorno che avverrà, esponete anche questa foto". Ritrae l'ex sindaco e deputato assieme a Gaetano Badalamenti e ad altri personaggi in odore di mafia, compreso il padre di Peppino Impastato. Erano il comitato per i festeggiamenti in onore di Santa Fara. Quella fotografia, del 1952, il giovane Impastato l'aveva trovata nell'album di famiglia, così aveva iniziato a denunciare i rapporti fra mafia e politica. Adesso, quella foto è tornata a circolare in paese. "Evidentemente, questa e altre denunce non sono gradite", ribadisce Giovanni Impastato: "Non ci fermeremo".

Intanto, ieri, il sindaco di Cinisi Salvatore Palazzolo aveva cercato di raffreddare la proposta dei due consiglieri di Forza Italia di intitolare l'aula a Pandolfo. E aveva rilanciato anche la candidatura Impastato nel dibattito sul nome. Ma al centro di documentazione intitolato al militante antimafia non basta: "Il Comune indica subito una manifestazione di solidarietà", ribatte Umberto Santino.

La tensione resta alta a Cinisi. Ieri mattina, i carabinieri avevano interrogato decine di persone per cercare una traccia dei vandali. Ma non si è trovato un testimone. Da stamattina, sono in corso nuove indagini.

Fonte Repubblica.it

ancora srebrenica

Tutti hanno sempre saputo la verità su Srebrenica. I capisaldi sarebbero:
  • carneficina dei serbi, anzi GENOCIDIO ai danni della popolazione civile musulmana
  • 8000 vittime
  • responsabilità unilaterale della Serbia.
Prendendo spunto dalla protesta occorsa oggi nella Republika Srpska, una delle tre entità della Bosnia-Erzegovina uscita dai trattati di Dayton, è utile sottolineare alcuni punti importanti e spesso trascurati.
In primis è fondamentale ricordare che sin dal principio della guerra in Bosnia il governo di Alija Izetbegović si era subito preoccupato di assumere alle proprie dipendenze le più importanti agenzie di comunciazione e di propaganda statunitensi ed inglesi. Ciò ha un valore centrale in tutta la storia, se considerato insieme alle pressioni mondiali unilaterali per inquadrare subito il conflitto in un'ottica di buoni VS cattivi. Ma, a quanto mi risulta, la guerra come il sesso lo si fa in due.....almeno in due.
E' paradossale che le informazioni di cui al precedente elenco puntato siano riamste attive nel mediascape mondiale anche in seguito a clamorose smentite:
  • la maggior parte dei morti di srebrenica non sono costituiti da vittime civili, ma da combattenti muslmani, non solo bosniaci, arrivati in bosnia come mercenari muslmani per la jihad. Se muore un civile è una cosa, se muore un mercenario è altro, ed è da mettere in conto fra i rischi del mestiere. Per la cronaca circa 1000 dei cadaveri rinvenuti appartengono alla brigata di Nasir Oric, già noto criminale bosniaco, sanguinario nè più nemmeno di tanti altri suoi colleghi militari croati serbi e bosniaci.
  • i presunti 8000 corpi dei morti non sono mai stati trovati, a fronte di circa 1500 cadaveri effettivamente contati. Non stupisce dato che grandi numeri di bosniaci dati per dispersi erano tali solo perchè avevano fatto perdere le proprie tracce dopo aver superato, su camion serbi, l'accerchiamento di srebrenica.
  • non esistono foto satellitari o altro materiale che testimoni gli eccidi di massa e le fosse comuni. Al contrario, la parola genocidio è stata usata sin dal principio dei "fatti" senza alcuna cognizione critica.
  • il video diffuso un annetto fa circa sulle esecuzioni serbe ai danni di musulmani è un falso: QUI ve lo spiegano per bene, con i fotogrammi
  • parte dei 1500 morti ritrovati erano stati raccattati, già cadaveri, in altre parti della Bosnia e spostati nelle fosse comune.
Sin dal principio Srebrenica è stata la parola per designare il MALE, il male serbo contro il resto della Yugoslavia.
Ma quando, a Febbraio 2007, la Serbia è stata dichiarata NON colpevole dal TPI, quello stesso tribunale che tanto si è accanito contro i serbi lasciando sostanzialmente indisturbati i criminali croati e muslmani già organici ai poteri europei, bhè allora la notizia è stata quasi completamente taciuta.
Anzi quando se n'è data notizia si è sottolineata la protesta dei parenti delle vittime e non la sentenza, come ogni cronaca processuale su un giornalismo mediamente attaccato ai fatti dovrebbe fare.
Srebrenica, inoltre, era utile a coprire il contemporaneo massacro in corso in Kraijna, con annessa radicale pulizia etnica (basti qui consultare le attuali percentuali della popolazione serba rimasta in una zona nella quale erano maggioranza assoluta o leggere il bel libro del gironalista Giacomo Scotti "Operazione Tempesta").

I media hanno giocato un ruolo importante nel rendere il massacro di Srebrenica un trionfo della propaganda. Come già osservato, i media erano diventati co-belligeranti nel 1991, e tutti gli standard di obiettività scomparvero nel loro servilismo alla causa bosniaco-musulmana e anti-serba. Descrivendo i rapporti di Christine Amanpour e di altri su una battaglia nei pressi di Goradze, il tenente colonnello dell'esercito Usa, John Sray, scrisse nell'ottobre del 1995 che questi rapporti "non rassomigliavano affatto alla verità", che gli americani subivano la "cornucopia di disinformazione", che "l'America non era stata altrettanto ingannata dai tempi della guerra del Vietnam e che la percezione popolare della Bosnia "era stata plasmata da una prolifica macchina propagandistica... [che era] gestita per manipolare le idee in favore dei piani dei musulmani". Per le conclusioni LEGGI QUI.

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lunedì, giugno 11, 2007

Radio

Dopo un intero anno di lavoro radioonico, universitario ma soprattutto scolastico, in giro per l'Italia, il week-end appena concluso ha visto la conclusione di vari progetti.

Radio Kreattiva, prima di tutto. Chiusura dels econdo anno di trasmissioni, gruppo redazionale di 180 bambini, sei scuole coinvolte, 4 dirette radiofoniche collettive, 50 file in archivio, podcast, video e tanto altro. Questa è stata l'esperienza di Radio Kreattiva che, in attesa di crescere ancora per il prossimo anno scolastico, si è congedata dal proprio pubblico.

Contestualmente si sono chiusi anche i progetti paralleli di Radio Noja, web radio scolastica di Noicattaro, e Radio CapoLeuca, web radio comunitaria scolastica che comprende scuole di Santa Maria di Leuca, Patù e Castrignano.

Arrivederci, e per quest'estate....basta bambini e basta radio.
Scende il sipario

lunedì, giugno 04, 2007

Radio Kreattiva - www.radiokreattiva.net

5 giugno

Ci siamo, dopo 6 mesi di intenso lavoro, Radio KreAttiva stacca la spina per l'estate.
E nel nostro stile vogliamo chudere col botto!
Per questa ragione abbiamo programmato una 2 giorni di festa, sport e dirette radiofoniche, con l'intento di coinvolgere tutti i circa 200 studenti che hanno partecipato al progetto.

Si inizierà il 5 giugno alle 14.30 presso i campetti del Lungomare, dove al grido "Riprendiamoci la strada" le diverse redazioni si sfideranno in un avvincente torneo di calcetto, a squadre rigorosamente miste. La giornata, alla quale vi invitiamo a partecipare, sarà interamente documentata e già dalla serata sarà possibile ascoltare le voci dei piccoli calciatori/redattori. Chi vincerà? La scuola Moro, La San Nicola? La Garibaldi? La Principessa di Piemonte? La Corridoni? La Piccinni?
Venite ai "campetti" e lo saprete.

7 giugno ASCOLTATECI

A distanza di un giorno, invece, tutti "ON AIR". Tutti i piccoli redattori di Radio Kreattiva prenderanno parte alla diretta radiofonica di fine anno, proponendo impressioni, emozioni e racconti acucmulati in questi mesi di sperimentazioni radiofoniche.

Ospiti d'eccezione saranno: il Sindaco di Bari Michele Emiliano, gli attori Gianni Colajemma e Dante Marmone, le famiglie Fazio e Marchitelli.

www.radiokreattiva.net

Pizzeria il Grottino, Bari

Ecco un posto che vale la pena visitare. In pieno quartiere Libertà, in una traversa di via Napoli, l'ultima sulla sinistra andando verso il centro città. Il diminutivo del nome è indicativo delgi spazi dle locale: 5 tavoli, rigorosamente in plastica bianca e tovaglia in carta, in 10 metri quadrati di piastrellato bianco. La vera pizzeria del quartiere Libertà.

Ma la qualità....... Antipasti fissi: salsiccia di Norcia cotta nel forno a legno, scamorza alla piastra, funghi gratinati al forno, stracciatella, prosciutto crudo e ciccio.

Poi pizze, medie, a scelta. Noi , in 4, abbiamo optato per margherita, con bufala, contadina, crema di funghi porcini, calabrese, capricciosa.

A chiudere amaro, limoncello e pizza alla nutella.

Prezzo 11 nEuri a testa

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venerdì, giugno 01, 2007

Seminario Teramo

Open source e tecnologie collaborative

dalla condivisione dei contenuti alle pratiche condivise



Ne parlano sul sito della Provincia di Teramo

Su Autistici, vechcia ocnoscenza

Su Essepicomunicazioni

Su Agenzia Giovani

Sul sito dell'Università di Teramo, pdf



E qui c'è una breve bozza del mio intervento, che ovviamente non ho rispettato in fase di relazione, ma da un'idea dell'argomento trattato. Scarica il pdf


Il tutto è andato in onda su Radio Catrame 19, much respect

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